CBD Totale: | 250 - 1000 mg |
Potenza: | 8,3 - 33,33 mg/ml |
Costo per mg di CBD: | 0,15$ - 0,26$ |
Tipo di estratto : | Spettro completo |
Sindrome metabolica e CBD: come può questo semplice cannabinoide offrire così tanti benefici a questo disturbo endocrino cronico?
La sindrome metabolica è una disfunzione della produzione e dell’immagazzinamento di energia nel corpo. Questi perde la capacità di equilibrare efficacemente i livelli di zucchero nel sangue, e il deposito di grasso va in sovraccarico.
Il CBD può offrire una varietà di benefici per questa condizione, affrontando sia la causa alla base che alcuni effetti collaterali tipici della condizione.
Quando mangiamo un pasto, assorbiamo l’energia sotto forma di zucchero e grasso. Il corpo ha bisogno di distribuire questa energia attraverso tutte le cellule del corpo.
La regolazione di questo sistema si basa efficacemente su ormoni come insulina, glucagone e cortisolo. Vengono utilizzati inoltre organi come il pancreas, il fegato, l’apparato digerente e l’ipotalamo.
Il nostro corpo mantiene il flusso di energia sotto stretto controllo.
Quando questo sistema va fuori controllo, gli organi come il pancreas e il fegato devono lavorare molto duramente per mantenere il metabolismo energetico corporeo in equilibrio. Se la situazione va avanti per troppo tempo gli organi possono essere danneggiati, peggiorando ulteriormente il problema.
In questo articolo, tratteremo cos’è la sindrome metabolica, come funziona e come puoi usare il CBD per alleviare i sintomi e rallentare lo sviluppo della malattia.
Dunque, per gestire la sindrome metabolica è necessario sostenere il metabolismo energetico, raggiungere il peso ideale e proteggere fegato e pancreas dai danni.
Il CBD potrebbe offrire una serie di benefici per chi soffre di questa malattia, attraverso il suo coinvolgimento con il sistema endocannabinoide: una serie di recettori associati all’omeostasi in vari organi di tutto il corpo. Il sistema endocannabinoide è importante per proteggere il fegato e il pancreas e contribuisce fortemente alla regolazione del processo infiammatorio.
La sindrome metabolica non compare da un giorno all’altro, e non svanirà da un giorno all’altro. Utilizza costantemente il CBD e altri trattamenti per diversi mesi.
Nella maggior parte dei Paesi il CBD non è regolamentato, perciò ci sono molti prodotti di scarsa qualità. È importante evitarli perché potrebbero contenere dosi inefficaci di CBD o contaminanti che possono peggiorare il problema.
Alcuni farmaci possono interagire negativamente con il CBD, quindi è importante consultare il proprio medico prima di usarlo come integratore, soprattutto se si assumono altri farmaci.
La sindrome metabolica è una condizione che colpisce l’omeostasi, un termine ricercato per indicare l’equilibrio. “Homeo” sta per “simile” e “stasi” significa “posizione”. L’omeostasi è quando il corpo cerca di mantenersi in uno stesso stato.
Questo vale per quasi tutte le funzioni umane, tra cui la glicemia, la temperatura corporea, la pressione sanguigna, la frequenza respiratoria e i livelli di ormoni. Tutti i sistemi di organi hanno parametri ideali e il nostro corpo lavora molto duramente per preservarli.
Il nostro sistema del metabolismo energetico ha anche degli intervalli ideali: abbiamo concentrazioni specifiche di insulina e glicemia che l’organismo cerca di mantenere costanti. Se si abbassano troppo, possiamo svenire ed entrare in coma; se aumentano troppo possono causare danni irreversibili a cuore, polmoni, pelle e reni.
La sindrome metabolica è una condizione che comporta l’incapacità di mantenere questo equilibrio.
Quando questo sistema diventa disfunzionale, iniziamo a immagazzinare grasso in eccesso intorno ad organi interni come il fegato, nel tentativo di mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue convertendolo in grasso.
La sindrome metabolica è un insieme di sintomi correlati associati al sistema metabolico. Il sistema metabolico è un gruppo di organi che lavorano insieme per regolare lo stoccaggio e la produzione di energia corporea. Esso comporta un’attenta coordinazione del tratto digestivo, del pancreas e del fegato. Coinvolge anche altri organi (come la ghiandola tiroidea, la ghiandola surrenale e le cellule adipose), ma svolgono un ruolo minore.
Le persone con sindrome metabolica sperimentano un graduale aumento di peso intorno alla parte centrale del corpo, livelli di energia ridotti e, alla fine, cambiamenti biochimici nei livelli glicemici e lipidici nel sangue, e nel colesterolo.
Se la condizione persiste troppo a lungo, finirà per provocare la malattia del fegato grasso e il diabete.
Per capire come funziona la sindrome metabolica e come il CBD può essere d’aiuto, dobbiamo discutere di come funziona l’omeostasi energetica.
Il sistema digestivo è la base del processo di produzione di energia corporea. Quando mangiamo un pasto, questo viene scomposto in singoli zuccheri, grassi, proteine e altri nutrienti. Questi elementi vengono poi trasferiti nel flusso sanguigno.
Quando lo zucchero viene assorbito dal sistema digestivo, il pancreas rilascia l’ormone insulina che regola i livelli di zucchero nel sangue. Il corpo cerca di mantenere questi livelli tra 4,0 e 5,4 mmol/L. Subito dopo un pasto, quando lo zucchero viene assorbito nel flusso sanguigno i livelli nel sangue aumentano.
Il compito dell’insulina è quello di iniziare a trasportare gran parte dello zucchero nelle cellule, dove può essere convertito in energia.
Per chi soffre di sindrome metabolica, è qui che inizia il problema.
Le persone con sindrome metabolica spesso soffrono di iperinsulinemia, ovvero “troppa insulina”. Questo accade quando l’insulina smette di funzionare come dovrebbe. Il pancreas deve perciò secernere quantità sempre maggiori di insulina per ottenere gli stessi risultati.
Quando l’insulina smette di trasportare zucchero nelle cellule, i livelli nel sangue iniziano a salire al di sopra dell’intervallo ideale di 4,0 – 5,4 mmol/L. Quando accade, il fegato deve intervenire. Se i livelli di zucchero raggiungono un picco troppo alto, diventa tossico e può distruggere le cellule ematiche, oltre che danneggiare pelle, reni, sistema cardiovascolare e polmoni.
Il metabolismo energetico è regolato anche dal fegato. Il suo compito principale è gestire il metabolismo dei grassi, ma stabilizza anche i livelli di glicemia, secernendo ormoni e immagazzinando lo zucchero in eccesso per quando i livelli saranno bassi.
Quando la glicemia scende sotto i 4,0 mmol/L, il fegato rilascia lo zucchero immagazzinato per portarlo a un livello ideale. Interviene inoltre per convertire il grasso immagazzinato in energia utilizzabile per il corpo.
Il fegato ha anche il compito di ridurre i livelli di zucchero nel sangue quando l’insulina non può farlo, come nella sindrome metabolica.
Lo fa convertendo lo zucchero in grasso, perché è più stabile.
Purtroppo, se ciò accade troppo spesso, il grasso inizia ad accumularsi nel fegato, portando a una condizione nota come malattia del fegato grasso. Questa patologia è un segno distintivo di sindrome metabolica ed è ciò che porta ad altri problemi come colesterolo alto, ipertensione e alti livelli di trigliceridi.
Inoltre, quando maggiori quantità di grasso si accumulano nel fegato, diventiamo meno capaci di mantenere livelli glicemici bassi, il che porta al diabete.
La causa principale della malattia è l’alimentazione. Dopo molti anni, pasti ricchi di carboidrati raffinati e poveri di altri macro e micronutrienti finiranno per provocare sindrome metabolica.
I cibi ricchi di zuccheri raffinati e semplici sono assorbiti molto rapidamente nel tratto digestivo. Questo provoca un picco nei livelli di glicemia subito dopo i pasti. Ecco perché ci sentiamo energici dopo aver mangiato.
Il corpo reagisce aumentando i livelli di zucchero scaricando grandi quantità di insulina nel sangue. L’insulina trasporta lo zucchero nelle cellule e la glicemia inizia a scendere. Se nel tratto digestivo non abbiamo zuccheri complessi da rilasciare nel sangue, la glicemia scende troppo velocemente e ci sentiamo stanchi. Ecco perché spesso ci sentiamo esausti circa 30 minuti dopo aver pranzato o cenato.
Al corpo non piace che i livelli di zucchero aumentino e diminuiscano così drasticamente: preferisce mantenere un livello uniforme per gran parte della giornata. Di conseguenza, eseguirà delle modifiche per mantenere la glicemia più stabile. Uno dei modi in cui lo fa è nascondendo i recettori dell’insulina presenti sulle cellule. Ciò significa che la prossima volta che mangeremo, l’insulina che rilasciamo avrà meno effetto.
Nel corso di molti anni, il corpo diventa più resistente all’insulina. Alla fine raggiungeremo il punto in cui l’insulina non svolgerà più il suo compito efficacemente. Questo è il momento in cui iniziano a comparire i sintomi della sindrome metabolica.
Il CBD può essere utilizzato per contrastare i cambiamenti che avvengono con la sindrome metabolica, principalmente in tre modi: può proteggere il fegato dalla malattia del fegato grasso, può favorire la perdita di peso limitando il desiderio di cibo, e può trattare alcuni degli effetti collaterali più comuni della condizione.
Uno dei fattori scatenanti della sindrome metabolica è l’accumulo di grasso nel fegato (malattia del fegato grasso), che gradualmente lo danneggia. Se il problema persiste troppo a lungo, il tessuto cicatriziale si accumula, portando infine all’insufficienza epatica.
Il CBD può essere usato per contrastare i danni del fegato attraverso il suo legame con il sistema endocannabinoide.
Gli studi hanno dimostrato che il sistema endocannabinoide è coinvolto nella protezione del fegato dai danni. Purtroppo, con la malattia del fegato grasso, il sistema stesso si rivolge contro il fegato.
Gli studi suggeriscono che il CBD può ridurre gli effetti del sistema endocannabinoide sul fegato per rallentare lo sviluppo della malattia [1].
Una delle cause della sindrome metabolica è consumare più energia di quanto il corpo necessiti. Ciò porta ad un aumento di peso sotto forma di grasso.
Ridurre l’assunzione di cibo è uno dei trattamenti principali della sindrome metabolica. Il CBD offre benefici diretti in tal senso, grazie all’interazione con gli ormoni responsabili della fame [2]. Il CBD può ridurre l’appetito e il numero di calorie che consumiamo al giorno.
Riducendo l’appetito, possiamo rallentare lo sviluppo della sindrome metabolica. Ciò evita alcuni sforzi al fegato, che cerca di rimuovere l’eccesso di zucchero dal sangue.
La sindrome metabolica colpisce altri organi del corpo, specialmente nelle fasi successive della malattia.
Alcuni degli effetti collaterali che ne derivano possono essere alleviati o supportati attraverso l’integrazione di CBD.
Ecco alcuni esempi di disturbi correlati che possono essere alleviati con un integratore di CBD:
Uno studio australiano che ha coinvolto circa 1 milione e mezzo di persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni, ha analizzato gli effetti della cannabis sulla salute mentale [3]. Al termine dello studio, i ricercatori hanno verificato la correlazione dei dati con l’incidenza della sindrome metabolica. Hanno scoperto che. le persone che hanno fatto uso di cannabis, avevano una probabilità significativamente più bassa di sviluppare la sindrome metabolica rispetto ai non utenti.
I ricercatori dello studio hanno concluso: “Abbiamo riscontrato che i consumatori frequenti di cannabis avevano una probabilità significativamente minore di soddisfare ciascuno dei cinque criteri della sindrome metabolica in confronto ai partecipanti che non riferivano uso di cannabis“.
Il CBD è disponibile in molte forme diverse. Ci sono oli, tinture, prodotti per uso topico, capsule, supposte, prodotti commestibili e oli per vaporizzatori.
Praticamente qualsiasi forma di CBD da assumere per via orale funzionerà, perché porterà il CBD e gli altri cannabinoidi nel flusso sanguigno. Una volta nel flusso sanguigno, questi possono interagire con il cervello, il pancreas e il fegato, dove la sindrome metabolica ha l’impatto maggiore.
Detto questo, noi consigliamo di stare alla larga da tutti i prodotti commestibili e di usare un olio, una tintura o delle capsule al CBD.
Questo perché la maggior parte dei prodotti alimentari hanno un alto contenuto di zuccheri, che sono la causa fondamentale della sindrome metabolica. Pertanto, se assumi CBD con l’obiettivo di migliorare la patologia, l’ultima cosa che vorrai fare è assumerlo in una forma che potrebbe peggiorarla.
Determinare la dose di CBD può essere una sfida poiché il composto colpisce ognuno in modo diverso. Alcune persone hanno bisogno di una dose elevata, mentre ad altre bastano dosi basse per ottenere gli stessi risultati.
In generale, la dose di CBD necessaria per la sindrome metabolica si trova all’estremità superiore della scala.
La maggior parte delle ricerche sull’uso del CBD per il controllo della glicemia e delle malattie del fegato grasso, comportano anche dosi più elevate.
Noi consigliamo di iniziare con una dose a bassa intensità e di aumentarla gradualmente nel corso di una settimana o due. Se non hai effetti collaterali, continua con la dose più alta.
Unità di misura | Bassa intensità | Media intensità | Alta intensità |
Sistema metrico (Kg) | 1 mg ogni 4,5 kg | 3 mg ogni 4,5 kg | 6 mg ogni 4,5 kg |
Per semplificarti le cose, abbiamo incluso un grafico che elenca questi calcoli in base al peso e all’intensità desiderata.
Peso (kg) | Bassa intensità | Media intensità | Alta intensità |
---|---|---|---|
45 kg |
10 mg |
30 mg |
60 mg |
57 kg |
13 mg |
38 mg |
75 mg |
68 kg |
15 mg |
45 mg |
90 mg |
79 kg |
17 mg |
52 mg |
105 mg |
90 kg |
20 mg |
60 mg |
120 mg |
102 kg |
22 mg |
67 mg |
135 mg |
113 kg |
25 mg |
75 mg |
150 mg |
La sindrome metabolica è una condizione di salute cronica, quindi richiede molto tempo per svilupparsi e molto tempo per svanire.
Pertanto, per ottenere il massimo dagli effetti protettivi del composto, il CBD dovrebbe essere usato per un lungo periodo.
Naturalmente, anche i cambiamenti dell’alimentazione e dello stile di vita sono fondamentali nel trattamento della sindrome metabolica. Il CBD da solo non risolverà la condizione, ma potrebbe rallentarne lo sviluppo. È importante chiedere consiglio a un medico, e a un dietologo o un nutrizionista, per attuare le modifiche necessarie per porre fine alla malattia.
Il trattamento di questa condizione dovrebbe durare un anno o più. È necessario un cambiamento a lungo termine nel tuo stile di vita, e non una dieta o un esercizio fisico di breve durata. Il CBD è solo un’aggiunta che rende il cambiamento ancora più efficace.
Anche se il CBD ha dimostrato molte volte di essere altamente sicuro, è importante conoscere i suoi potenziali effetti collaterali. Ognuno è diverso, e ciò che funziona per una persona non sempre funziona allo stesso modo per un’altra.
Come ribadito più volte nell’articolo, i cambiamenti di dieta e di stile di vita dovrebbero essere il trattamento principale della condizione [4].
La sindrome metabolica è una disfunzione progressiva del sistema metabolico. Quando i livelli di zucchero salgono e scendono senza controllo, il fegato interviene per compensare. Ciò si traduce in depositi di grasso nel fegato, che portano a una riduzione della funzionalità di questo organo vitale.
Il trattamento della sindrome metabolica si basa principalmente sulla dieta e sui cambiamenti dello stile di vita (alimentazioni ricche di fibre e povere di zuccheri, ed esercizio fisico regolare). Il CBD è un eccellente integratore aggiuntivo per la condizione, che potrebbe rallentare lo sviluppo e ripristinare la funzionalità epatica. È anche utile per ridurre l’appetito e favorire la perdita di peso: un altro passo fondamentale per curare la sindrome metabolica.
Noi consigliamo di trovare un olio o capsule al CBD di alta qualità. Ad ogni modo, stai alla larga dai prodotti alimentari al CBD ricchi di zucchero. Per decidere la dose migliore, inizia con una bassa e aumentala fino a una ad alta intensità. Se non manifesti effetti collaterali a questa dose, continua ad assumerla.
In conclusione, per ottenere i migliori risultati, assumi CBD quotidianamente associandolo a cambiamenti della dieta e dello stile di vita.