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CBD e aterosclerosi: ricerca e conoscenze attuali

L’aterosclerosi comporta l’infiammazione e l’indurimento delle arterie, il che provoca malattie cardiache. Le cardiopatie costituiscono una delle principali cause di morte. Come si può usare il CBD per alleviare i sintomi?

Scritto da
Justin Cooke ,

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, negli ultimi 15 anni le malattie cardiovascolari sono state la principale causa di morte nel mondo sviluppato.

L’aterosclerosi (l’indurimento patologico delle arterie) è una delle principali cause scatenanti delle malattie cardiovascolari.

Il CBD sta diventando velocemente un’alternativa di trattamento popolare per questa condizione, grazie alla connessione tra il sistema endocannabinoide e il sistema cardiovascolare.

Quindi, il CBD previene l’aterosclerosi? Come funziona? Cosa dice la ricerca?

Andiamo dritti al punto.

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Riepilogo: il CBD per l’aterosclerosi

Grazie al suo profilo antinfiammatorio, il CBD offre potenti benefici per l’aterosclerosi.

Questo perché l’aterosclerosi stessa è una malattia infiammatoria. Gli strati interni del sistema arterioso si danneggiano e si infiammano. L’infiammazione a lungo termine cambierà la struttura delle arterie.

Se questi cambiamenti continuano a verificarsi per troppo tempo, diventano permanenti. Perciò, per ottenere i migliori risultati è importante fermare o rallentare il processo in anticipo.

Ci sono 6 cause principali alla base dell’aterosclerosi:

  1. Glicemia alta [7]
  2. Obesità [7]
  3. Infiammazione cronica [8]
  4. Alti livelli di lipidi nel sangue [1]
  5. Alta pressione sanguigna [1]
  6. Danno ossidativo [12]

Tutte queste cause sono profondamente collegate (quando una peggiora, peggiorano tutte). Trattare la condizione implica affrontare tutti questi sintomi contemporaneamente. Il CBD offre un’interessante alternativa di trattamento per questa patologia, perché elargisce effetti benefici su tutti questi sintomi, sia direttamente che indirettamente [13].

Il CBD potrebbe offrire benefici alle persone affette da aterosclerosi nei seguenti modi:

  1. Stabilizzando i livelli di zucchero nel sangue [9]
  2. Promuovendo la perdita di peso [9]
  3. Arrestando l’infiammazione [2]
  4. Riducendo la pressione sanguigna [12]
  5. Proteggendo le arterie dallo stress ossidativo [16]

Il trattamento dell’aterosclerosi dipende da diversi sistemi di organi. Cercare di arrestare la progressione della malattia attraverso uno solo di questi percorsi porterà probabilmente al fallimento. I trattamenti di maggior successo derivano da approcci multipli.

I composti contenuti nella pianta di cannabis (compresi THC e CBD) potrebbero rappresentare delle eccellenti alternative di trattamento per questa malattia. Potrebbero affrontare contemporaneamente più cause della patologia.

Consigli per ottenere i migliori risultati dal CBD:

  1. Utilizza un estratto a spettro completo
  2. L’uso a lungo termine di CBD produce i risultati migliori
  3. Sarebbe anche necessario effettuare cambiamenti alimentari e di stile di vita
  4. Parla con il tuo medico dell’uso di CBD per evitare interazioni farmacologiche
  5. Assumi il CBD solo per via orale (evita di fumare a tutti i costi)
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Che cos’è l’aterosclerosi?

L’aterosclerosi implica un graduale accumulo di depositi di grasso, calcio, colesterolo e coaguli di globuli rossi sulle pareti delle arterie. Col passare del tempo queste placche si ossidano e si induriscono, causando dei blocchi e la riduzione del flusso sanguigno.

L’aterosclerosi si sviluppa gradualmente nel corso di molti anni. Alla fine può portare ad attacchi di cuore, ictus e morte.

Sono 3 i cambiamenti importanti che si verificano quando si sviluppa l’aterosclerosi [6]:

  1. Perdita di flessibilità delle pareti arteriose dovuta ad accumuli di colesterolo e cartilagine (aterosclerosi)
  2. Iniziano a formarsi delle crepe nelle pareti delle arterie (aterosclerosi)
  3. Le cellule immunitarie iniziano ad accumularsi nelle aree danneggiate delle arterie (aumentando ulteriormente l’infiammazione)

Cosa provoca l’aterosclerosi?

L’aterosclerosi non ha una singola causa: si tratta di una combinazione di fattori che include le scelte alimentari, le abitudini di vita (come la mancanza di esercizio fisico o il fumo) e fattori genetici.

Ci sono alcuni marcatori genetici chiave che i medici usano per valutare le probabilità che una persona sviluppi l’aterosclerosi. Questi geni sono coinvolti nella regolazione del metabolismo dei grassi, nella produzione di colesterolo e nella regolazione dello zucchero nel sangue.

Esistono diverse teorie su come si sviluppa l’aterosclerosi, e i ricercatori stanno ancora lavorando per comprendere questo processo in modo più dettagliato.

La teoria principale è che gli alti livelli di zucchero nel sangue, il fumo e il basso consumo di antiossidanti portano a un danno ossidativo che provoca danni alle pareti arteriose. Nel corso del tempo le arterie diventano più rigide, il che provoca delle rotture nelle loro pareti dovute alla forza generata dal cuore.

Il colesterolo si deposita in queste brecce mentre il corpo cerca di guarire il danno, che può estendersi nel corso del tempo. I coaguli di sangue e i depositi di calcio iniziano ad accumularsi su queste placche di colesterolo, provocando il restringimento delle arterie.

Cause di aterosclerosi

  • Alti livelli di lipidi nel sangue (iperlipidemia)
  • Diabete e iperinsulinemia (insulino-resistenza)
  • Alta pressione sanguigna (ipertensione)
  • Obesità
  • Fumo
  • Predisposizione genetica
  • Disturbi della coagulazione
  • Elevato consumo di grassi trans
  • Età
  • Carenza di attività fisica

Usare il CBD per l’aterosclerosi: come funziona?

Il CBD potrebbe offrire diversi benefici alle persone con aterosclerosi: può fornire supporto antiossidante, ridurre l’infiammazione delle pareti arteriose, favorire la funzionalità epatica abbassando i livelli di colesterolo e regola i livelli di zucchero nel sangue. Inoltre supporta il sistema endocannabinoide, che è un protagonista importante della regolazione dell’omeostasi in tutto il corpo, così come nel sistema cardiovascolare.

Tutte queste azioni possono combinarsi elargendo effetti benefici sul sistema cardiovascolare e rallentando lo sviluppo dell’aterosclerosi.

Sono due i tipi di recettori endocannabinoidi coinvolti nel sistema cardiovascolare che dobbiamo conoscere [2]:

Il CBD e il sistema endocannabinoide

Il sistema endocannabinoide è un insieme di recettori simili disseminati in tutto il corpo. Questo sistema è molto complesso ed è coinvolto in differenti funzioni degli organi.

Ci sono due endocannabinoidi principali nel corpo che regolano questi effetti.

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Gli endocannabinodi

1. L’anandamide

L’anandamide attiva i recettori endocannabinoidi. È prodotta da un enzima conosciuto come come NAPE-PLD (fosfolipasi selettiva di tipo D) e viene scomposta da un altro enzima noto come amide idrolasi degli acidi grassi (FAAH) [4].

Ciò è importante perché la maggior parte degli effetti del CBD sul sistema endocannabinoide derivano dalla sua capacità di inibire la FAAH (impedendo la scomposizione dell’anandamide).

2. Il 2-AG

Il 2-AG ha effetti molto simili a quelli del CBD. È usato per regolare i livelli di anandamide controllando quanto velocemente si esaurisce.

Questo endocannabinoide è prodotto dall’enzima DAG lipasi sn1 selettiva, ed è scomposto dalla FAAH, proprio come l’anandamide [4].

I recettori endocannabinoidi e l’aterosclerosi

1. I recettori CB1

Il CBD non si lega direttamente ai recettori CB1, ma previene l’esaurimento del nostro endocannabinoide primario, l’anandamide, che è ciò che deve succedere affinché questi recettori si attivino.

I recettori CB1 si trovano principalmente nel sistema nervoso centrale, ma anche in altre parti del corpo. Bloccare questi recettori riduce l’appetito, stabilizza lo zucchero nel sangue, e riduce l’infiammazione [9].

2. I recettori CB2

Analogamente, il CBD non si lega direttamente ai recettori CB2. Invece, aumenta i livelli di anandamide, il principale regolatore dell’attività dei recettori CB2.

I recettori CB2 si trovano principalmente nei tessuti immunitari, oltre che nel resto del corpo e nel cervello. Essi regolano l’attività immunitaria e favoriscono la funzione di organi come il pancreas, la milza e il fegato (tutti implicati nei processi che portano all’aterosclerosi).

Il CBD e i recettori non-cannabinoidi

Il CBD non interagisce solo con il sistema endocannabinoide, ma ha anche a che fare con i recettori del dolore, della serotonina e dell’adenosina. Tutti questi effetti portano un beneficio generale alle persone che soffrono di aterosclerosi.

RECETTORI COLPITI DAL CBD E I LORO EFFETTI SULL’ATEROSCLEROSI

Nome del recettoreEffettoEffetto sull’aterosclerosiRiferimento
Adenosina (A2)Inibisce la ricaptazioneRiduce la pressione sanguigna e migliora la contrattilità cardiaca3
Recettori vanilloidi del dolore (TRPV1, TRPV2, TRPV3)StimolaRiduce la pressione sanguigna5
Recettori 5-HT1A (della serotonina)InibisceRiduce l’appetito per promuovere la perdita di peso e regolare i livelli di zucchero nel sangue3
FAAHInibisceAumenta l’anandamide e il 2-AG4
Recettori μ-oppioidiStimolaRiduce il dolore aterosclerotico17
PPAR-γStimolaRegola lo zucchero nel sangue e il metabolismo dei grassi11

Cosa dice la ricerca?

Negli studi animali la prevenzione dell’esaurimento di anandamide porta a una diminuzione della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca e della resistenza vascolare (un metro di misura della rigidità arteriosa) [10].

Un articolo di revisione ha indagato il modo in cui il CBD e il THC riescono a ridurre efficacemente i processi patologici che portano all’aterosclerosi. I ricercatori dello studio dichiararono che i benefici principali derivano dal THC, e dalla sua attività sui recettori CB2 associati al sistema immunitario (quindi dai benefici anti-infiammatori) [1].

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(Fonte immagine: Mach & Stevens., 2008 [2])

Che dose dovrei assumere?

La dose di CBD può variare di tanto da una persona all’altra, perciò è importante iniziare con poco e aumentare gradualmente col tempo, per vedere che effetti ha individualmente.

Studi animali hanno dimostrato che un’integrazione a basso dosaggio di cannabinoidi (1 mg/kg al giorno) comporta un rallentamento notevole dell’aterosclerosi [18].

Queste dosi corrispondono all’intervallo di dosaggio tra media e alta intensità nella seguente tabella.

Per l’aterosclerosi, consigliamo di iniziare da una dose a bassa intensità (in base al peso) e aumentare lentamente fino all’intensità media o alta. È importante assumere la dose ogni giorno per ottenere i massimi benefici. L’aterosclerosi è una malattia progressiva, che impiega molti anni a svilupparsi. La sua prevenzione, quindi, deve durare molti anni per essere efficace.

Dosi giornaliere di CBD in base al peso e all’intensità (in mg)

Peso (kg) Bassa intensità Media intensità Alta intensità

45 kg

10 mg

30 mg

60 mg

57 kg

13 mg

38 mg

75 mg

68 kg

15 mg

45 mg

90 mg

79 kg

17 mg

52 mg

105 mg

90 kg

20 mg

60 mg

120 mg

102 kg

22 mg

67 mg

135 mg

113 kg

25 mg

75 mg

150 mg

Cose da ricordare: il CBD per l’aterosclerosi

L’aterosclerosi è una condizione cronica che ha serie conseguenze sulla salute. Questa malattia implica l’infiammazione e il graduale indurimento delle arterie in tutto il corpo. A lungo andare, ciò può provocare alta pressione sanguigna e nell’accumulo di placche di colesterolo, che possono provocare infarto o ictus.

Il CBD potrebbe essere un integratore utile per l’aterosclerosi grazie agli effetti antinfiammatori, regolatori della glicemia e antiossidanti, che dispensa a favore del sistema cardiovascolare. Può essere utile per affrontare alcune cause scatenanti dell’aterosclerosi, ad esempio l’insulino-resistenza/diabete, la malattia da fegato grasso, l’obesità e la pressione alta. Questi effetti potrebbero permette al CBD di rallentare lo sviluppo della malattia per lunghi periodi (da mesi a anni).

Ogni volta che si assume un integratore o un farmaco per l’aterosclerosi è importante ricordare questi punti chiave:

  • Parla sempre con il tuo medico degli integratori che assumi
  • Associa sempre l’assunzione di CBD a cambiamenti alimentari e dello stile di vita: questi cambiamenti ti permettono di avere il maggior impatto sulla malattia
  • Assicurati di prendere la giusta dose di CBD (evita il dosaggio a gocce)
  • Sii paziente: il CBD può impiegare diverse settimane, mesi o addirittura anni per mostrare segni di miglioramento sull’aterosclerosi
  • Cerca solo prodotti al CBD di alta qualità: le opzioni di scarsa qualità contengono spesso contaminanti dannosi che possono far peggiorare la condizione

Riferimenti

  1. Mach, F., & Steffens, S. (2008). The role of the endocannabinoid system in atherosclerosis. Journal of neuroendocrinology, 20, 53-57.
  2. Klein, T. W., Newton, C., Larsen, K., Lu, L., Perkins, I., Nong, L., & Friedman, H. (2003). The cannabinoid system and immune modulation. Journal of leukocyte biology, 74(4), 486-496.
  3. Nelson, K., Walsh, D., Deeter, P., & Sheehan, F. (1994). A phase II study of delta-9-tetrahydrocannabinol for appetite stimulation in cancer-associated anorexia. Journal of palliative care.
  4. Petrocellis, L. D., Cascio, M. G., & Marzo, V. D. (2004). The endocannabinoid system: a general view and latest additions. British journal of pharmacology, 141(5), 765-774.
  5. Bisogno, T., Hanuš, L., De Petrocellis, L., Tchilibon, S., Ponde, D. E., Brandi, I., … & Di Marzo, V. (2001). Molecular targets for cannabidiol and its synthetic analogues: effect on vanilloid VR1 receptors and on the cellular uptake and enzymatic hydrolysis of anandamide. British journal of pharmacology, 134(4), 845-852.
  6. Glass, C. K., & Witztum, J. L. (2001). Atherosclerosis: the road ahead. Cell, 104(4), 503-516.
  7. Grundy, S. M. (2004). Obesity, metabolic syndrome, and cardiovascular disease. The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, 89(6), 2595-2600.
  8. Hansson, G. K., & Libby, P. (2006). The immune response in atherosclerosis: a double-edged sword. Nature reviews immunology, 6(7), 508.
  9. Matias, I., & Di Marzo, V. (2007). Endocannabinoids and the control of energy balance. Trends in Endocrinology & Metabolism, 18(1), 27-37.
  10. Bátkai, S., Pacher, P., Osei-Hyiaman, D., Radaeva, S., Liu, J., Harvey-White, J., … & Kunos, G. (2004). Endocannabinoids acting at cannabinoid-1 receptors regulate cardiovascular function in hypertension. Circulation, 110(14), 1996-2002.
  11. O’sullivan, S. E., Sun, Y., Bennett, A. J., Randall, M. D., & Kendall, D. A. (2009). Time-dependent vascular actions of cannabidiol in the rat aorta. European journal of pharmacology, 612(1-3), 61-68.
  12. Stanley, C. P., Hind, W. H., & O’sullivan, S. E. (2013). Is the cardiovascular system a therapeutic target for cannabidiol?. British journal of clinical pharmacology, 75(2), 313-322.
  13. Singla, S., Sachdeva, R., & Mehta, J. L. (2012). Cannabinoids and atherosclerotic coronary heart disease. Clinical cardiology, 35(6), 329-335.
  14. Peng, J., & Li, Y. J. (2010). The vanilloid receptor TRPV1: role in cardiovascular and gastrointestinal protection. European journal of pharmacology, 627(1-3), 1-7.
  15. Shryock, J. C., & Belardinelli, L. (1997). Adenosine and adenosine receptors in the cardiovascular system: biochemistry, physiology, and pharmacology. The American journal of cardiology, 79(12), 2-10.
  16. Booz, G. W. (2011). Cannabidiol as an emergent therapeutic strategy for lessening the impact of inflammation on oxidative stress. Free Radical Biology and Medicine, 51(5), 1054-1061.
  17. Kathmann, M., Flau, K., Redmer, A., Tränkle, C., & Schlicker, E. (2006). Cannabidiol is an allosteric modulator at mu-and delta-opioid receptors. Naunyn-Schmiedeberg’s archives of pharmacology, 372(5), 354-361.
  18. Steffens, S., Veillard, N. R., Arnaud, C., Pelli, G., Burger, F., Staub, C., … & Mach, F. (2005). Low dose oral cannabinoid therapy reduces progression of atherosclerosis in mice. Nature, 434(7034), 782.

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