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CBD e disturbo post traumatico da stress: ricerca e conoscenze attuali

Gli studi hanno dimostrato molti effetti positivi del cannabidiolo (CBD) sui sintomi del disturbo post traumatico da stress (DPTS). Quindi, come funziona? È efficace?

Scritto da
Jodi Allen ,

Il DPTS colpisce almeno il 10% delle persone in qualche fase della loro vita [1]

Molti di noi hanno vissuto un trauma in qualche modo. Può venire da eventi diversi: abusi, guerre, incidenti, disastri o perdite traumatiche. Può sopraffarci e influire sulla nostra capacità di reagire. La reazione al trauma può avere conseguenze devastanti. Se qualcuno si sente angosciato, disconnesso o isolato dopo aver vissuto o assistito a un evento potenzialmente letale, potrebbe soffrire di DPTS. Gli attuali metodi di trattamento sono spesso inefficaci e alcuni hanno effetti collaterali indesiderati.

Recentemente, gli studi hanno confermato l’abilità del cannabidiolo (CBD), un componente della Cannabis sativa, di essere utile nel migliorare i sintomi di DPTS.

In questo articolo discuteremo del DPTS, dei suoi sintomi e del trattamento, e di come l’olio di CBD può aiutare a favorire la guarigione dal trauma.

Iniziamo.

Cos’è il DPTS?

Il DPTS è una condizione psicologica cronica che può svilupparsi dopo aver vissuto un evento traumatico.

Ti starai chiedendo se tu o qualcuno a cui tieni ha il DPTS.

Spesso, le persone non credono di soddisfare i criteri o di avere il “diritto” di soffrire di DPTS, perché è solitamente associato ai primi soccorritori e ai veterani militari.

Tuttavia, il DPTS può colpire chiunque.

Cos’è un evento traumatico?

Gli eventi traumatici possono consistere nello sperimentare o assistere a un qualsiasi evento potenzialmente mortale che provoca paura intensa o una minaccia alla sicurezza.

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Alcuni esempi di eventi traumatici includono:

  • Violenza domestica o abuso
  • Assistere a un omicidio o vedere qualcuno mentre viene gravemente ferito
  • Sopravvivere ad un incidente in auto/treno/autobus o a un incidente aereo
  • Sopravvivere ad un infarto o ricevere una diagnosi medica seria
  • Essere vittima di stupro o violenza sessuale
  • Essere vittima di un crimine, rapimento, stalking o tortura
  • Sperimentare un evento che cambia la vita, come il divorzio, la disoccupazione o la morte di una persona amata
  • Vivere un disastro naturale come incendi boschivi, terremoti, inondazioni
  • Esperienza di guerra, conflitto civile o attacco terroristico

Quali sono i sintomi del DPTS?

Le persone che vivono con DPTS spesso sperimentano più sintomi mentre il corpo e la mente cercano di affrontare l’evento stressante.

Il DPTS può manifestarsi in molti modi: sviluppando ansia e depressione o un comportamento spericolato. Problemi intestinali, emicranie, mal di testa e scarsa immunità sono sintomi comuni associati al DPTS.

L’Associazione Americana dell’Ansia e Depressione [2] identifica i sintomi più comuni del DPTS come:

  1. Flashback del trauma
  2. Sintomi fisici (come battito cardiaco accelerato, sudorazione, annebbiamento mentale)
  3. Problemi di sonno
  4. Eccessive variazioni emotive e dell’umore (come rabbia, vergogna, sensi di colpa, negatività)
  5. Distacco emotivo
  6. Credenze e sentimenti negativi
  7. Pensieri e ricordi ossessivi
  8. Ipervigilanza/ansia
  9. Vivere nella paura
  10. Incubi e sogni strani
  11. Difficoltà a mantenere il lavoro
  12. Difficoltà a concentrarsi
  13. Evasione e isolamento sociale
  14. Abuso di sostanze

I sintomi del DPTS possono durare da pochi mesi a molti anni dopo l’evento, a volte sfociando in malattie croniche.

Chi ne soffre sente spesso di stare sull’attenti, come se qualcosa stesse sempre per andare male, e finisce per sentirsi esausto e terrorizzato – il che può continuare per molti anni dopo l’evento.

Sintomi fisici come mancanza di respiro, fremiti, aumento della frequenza cardiaca, perdita della memoria e scarsa concentrazione possono privarci della capacità di condurre una vita sana.

Fattori di rischio del DPTS

Ansia e paura sono normali reazioni adattative che ci danno la capacità di affrontare le minacce alla nostra sopravvivenza. Non tutti coloro che vivono un evento traumatico svilupperanno DPTS, ma alcuni fattori possono influenzarne le probabilità.

Alcuni fattori di rischio del DPTS includono:

  • Trauma intenso o di lunga durata (come abuso infantile o violenza domestica)
  • Far parte dei primi soccorsi e di personale militare, che hanno maggiore esposizione a eventi traumatici
  • Ansia e depressione preesistenti
  • Storia familiare di ansia e depressione

Per i sopravvissuti al trauma, può essere estremamente difficile e frustrante cercare di comprendere i cambiamenti psicologici e fisici che si verificano, e cosa si può fare per alleviarli.

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Come viene diagnosticato il DPTS?

Un medico può eseguire un esame fisico e una valutazione psicologica, utilizzando il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5).

Il DPTS si identifica con i segni e i sintomi inclusi nelle seguenti tre categorie a partire da un periodo di 1 mese [3]:

  1. Ricordi dell’esposizione al trauma: Flashback, incubi, pensieri insistenti
  2. Attivazione: Ipervigilanza, agitazione, insonnia, irritabilità, aggressività, impulsività
  3. Disattivazione: Insensibilità, isolamento, evasione, confusione, ansia, depressione

Come il trauma colpisce il sistema nervoso

Il sistema nervoso è un sistema complesso che coinvolge nervi e cellule, noti come neuroni, che trasmettono segnali dal cervello a varie parti del corpo.

Quando il cervello sperimenta un qualsiasi evento con conseguenze negative in una situazione stressante o pericolosa, l’ormone dello stress (adrenalina) si attiva attraverso il sistema nervoso simpatico. Questo processo è conosciuto come reazione “attacco o fuga”, una reazione naturale e innata allo stress.

Tuttavia, nel DPTS, la reazione dello stress è amplificata, e invece di tornare alla normalità subito dopo la scomparsa della minaccia, si spinge oltre i suoi limiti, diventando “fissa”.

Il sistema nervoso perde quindi la sua capacità di autoregolazione, portando malessere psicologico e fisico.

Questo stato è noto come ipervigilanza. Il corpo è costantemente in allerta per evitare il pericolo. Di conseguenza, si sussulta facilmente, si suda di più, si ha un battito cardiaco accelerato e una respirazione veloce.

Trattamenti tradizionali per il DPTS

Il trattamento convenzionale di solito comporta la psicoterapia e può includere anche farmaci come antidepressivi per migliorare i sintomi.

La Mayo Clinic ha illustrato i sintomi, le cause, la diagnosi corrente e il trattamento rivolto sia ai bambini che agli adulti con DPTS.

Coloro che soffrono di DPTS spesso ritengono che l’unica opzione sia una vita relegata ai farmaci e alla terapia. I farmaci sono importanti e possono essere un salvavita, ma sono spesso inefficaci.

Purtroppo, la remissione nei pazienti con DPTS è relativamente bassa. Questi farmaci possono anche avere effetti collaterali indesiderati [4], tra cui:

  • Nausea
  • Bocca secca
  • Aumento di peso
  • Disfunzione sessuale
  • Insonnia
  • Costipazione/diarrea
  • Vertigini
  • Mal di testa
  • Peggioramento dei sintomi depressivi

I pazienti con DPTS possono anche ricevere prescrizioni di oppioidi, tuttavia, sono farmaci che provocano spesso dipendenza, e chi soffre di questa condizione può avere un rischio maggiore di sviluppare disturbi da uso di oppioidi rispetto agli altri.

Per fortuna il CBD offre un’opzione di trattamento sicura e senza effetti collaterali.

Se stai pensando di provare l’olio CBD, è importante che parli con il tuo medico prima di interrompere altri farmaci.

In combinazione con il trattamento convenzionale, le terapie naturali possono essere molto utili per favorire la guarigione dal DPTS, insieme a modifiche dello stile di vita come:

1. Yoga e meditazione

La ricerca ha dimostrato che lo yoga migliora la regolazione emotiva, la variabilità della frequenza cardiaca e riduce l’ansia e lo stress [5].

2. Dormire bene e avere una buona igiene

Assicurati di dormire abbastanza e bene adottando delle sane abitudini di sonno. Può essere utile fare degli esercizi di rilassamento e migliorare l’ambiente dove dormi, così ti sembrerà rilassante e confortevole.

Oltre a dormire abbastanza, farti la doccia e prenderti cura della tua igiene aiuta molto a proteggere la salute mentale.

3. Sfruttare i rapporti sociali e le relazioni strette

Usa reti di supporto come quella familiare, gli amici o le organizzazioni presenti nella tua area. A seconda di dove vivi, probabilmente ci sono gruppi di supporto dove puoi legarti ad altre persone con DPTS. Meetup è un altro ottimo modo per incontrare persone con la tua stessa mentalità a cui legarti.

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4. Esercizio fisico

Un modo naturale ed economico per migliorare l’umore, l’appetito e il sonno è trovare un modo divertente per fare movimento durante la giornata, anche solo andando a fare una passeggiata, preferibilmente a contatto con la natura.

5. Seguire una dieta ben bilanciata e pulita

Limitare la caffeina e l’alcol può ridurre i sintomi dell’ansia [6]. Un’alimentazione povera, ricca di zuccheri e alimenti trasformati, può peggiorare l’umore, portare ad affaticamento, aumento dell’ansia e di peso.

Anche se il DPTS non è curabile, non deve avere il controllo della tua vita.

È qui che l’olio di CBD può aiutare.

Quali sono i vantaggi dell’utilizzo di olio di CBD per il DPTS?

I ricercatori hanno scoperto molti benefici promettenti del CBD nell’alleviare alcuni dei sintomi associati al disturbo (soprattutto in persone che non hanno risposto bene alle terapie convenzionali).

1. Può fermare gli incubi

Le sperimentazioni cliniche hanno dimostrato che il CBD fermava o riduceva significativamente i flashback, gli incubi e i ricordi persistenti in pazienti con DPTS [7].

2. Può prevenire la formazione dei ricordi della paura

Il CBD interrompe l’elaborazione della sensazione di paura dei ricordi a lungo termine, riducendo lo stress e l’ansia [8].

3. Riduce i sintomi di ansia e depressione

Il CBD ha una serie di effetti calmanti che riducono ansia, attacchi di panico, compulsività e gli effetti a lungo termine dello stress [9].

4. Aiuta con l’insonnia

Il CBD migliora la quantità e la qualità del sonno e riduce la sudorazione notturna [10].

Quindi, come funziona esattamente l’olio di CBD?

I due principali cannabinoidi contenuti nella Cannabis, il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD), sono entrambi composti che influenzano il sistema endocannabinoide corporeo (ECS), ma hanno effetti molto diversi.

Recentemente, i ricercatori si sono concentrati sull’importanza del sistema endocannabinoide (ECS) come importante sistema di regolazione emotivo che il corpo utilizza per aiutare a mantenere l’omeostasi – o per favorire “l’equilibrio” all’interno del corpo nonostante i cambiamenti nell’ambiente esterno.

L’ECS svolge un ruolo cruciale nella funzionalità del cervello e del sistema nervoso ed è coinvolto nella regolazione di molti fattori tra cui l’appetito, il sonno, il dolore e la funzione cognitiva [9].

I ricercatori credono che lo stress cronico, o un evento traumatico, possano compromettere l’attività di segnalazione dell’ECS nel cervello, portando a una serie di sintomi descritti in precedenza.

Per i pazienti con DPTS, il sistema ECS è parte integrante della regolazione del comportamento emotivo, dell’apprendimento e delle reazioni agli eventi traumatici.

Per farla breve, i recettori CB1 e CB2 sono quelli a cui i cannabinoidi come il CBD si rivolgono.

Recettori CB1: regolazione del cervello e del sistema nervoso

I recettori CB1 si trovano nel cervello e nel sistema nervoso. Agiscono nella formazione della memoria della paura, appetito, tolleranza al dolore e umore. L’anandamide, il neurotrasmettitore regolatore dell’umore, attiva il CB1, e quando i suoi livelli sono bassi si crea un’insufficienza di recettori CB1 che porta a un aumento dei livelli di stress e ansia.

Recettori CB2: regolazione del dolore e dell’infiammazione

I recettori CB2 regolano l’infiammazione, ovvero la causa primaria di molte malattie.

Alte concentrazioni di recettori CB2 si trovano nel sistema immunitario e gastrointestinale. Essi si legano al CBD e regolano l’appetito, l’immunità, l’infiammazione e il dolore.

Si pensa che nelle persone affette da DPTS, i segnali dell’ECS sono interrotti a causa di carenze o eccessi di endocannabinoidi, con conseguente aumento di ansia, paura e ricordi spiacevoli.

La maggior parte dei cannabinoidi agisce su entrambi i recettori CB1 e CB2, aiutandoli a ripristinare il normale funzionamento.

Di conseguenza, il CBD può essere utile per i pazienti con DPTS.

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CBD vs. THC per il DPTS

Il CBD è la principale sostanza non psicoattiva della cannabis ed ha azioni antinfiammatorie, neuroprotettive, ansiolitiche e antipsicotiche, ed è diverso dal THC, che invece è considerato il principale composto psicoattivo che produce gli effetti stupefacenti di cui avrai tanto sentito parlare (anche noto come causa di “sballo”).

Il CBD non provoca “sballo”: ecco perché è famoso come agente terapeutico.

Un ulteriore vantaggio rispetto ad altri agenti (come il THC) è che il CBD comporta meno complicazioni anche a dosaggi elevati [1].

La ricerca sostiene il CBD per il DPTS

Ricerche promettenti dimostrano che il CBD può alleviare in modo efficace alcuni dei maggiori sintomi del DPTS, ad esempio previene la formazione della memoria della paura, attenuando l’ansia e migliorando il sonno.

In una recente revisione del 2018, i ricercatori hanno scoperto che il CBD offre un’alternativa terapeutica sicura al trattamento del DPTS, con significativi miglioramenti in questi sintomi, in particolare nel ridurre la memoria di ricordi spiacevoli [1].

Altre ricerche hanno confermato che il nabilone, un cannabinoide sintetico, blocca efficacemente gli incubi associati al trauma nei pazienti che non rispondevano alle terapie tradizionali [8].

Man mano che il bacino di consensi del CBD si allarga, sempre più paesi hanno approvato l’uso di cannabis medicinale per il trattamento del DPTS. Il CBD è riconosciuto come alternativa terapeutica adeguata per la sua capacità di ridurre ansia e depressione, migliorare il sonno far svanire i flashback, il tutto senza il rischio di effetti collaterali gravi.

Dosare l’olio di CBD per il DPTS

Se stai valutando di provare l’olio di CBD per la prima volta, è importante che inizi con una piccola dose da aumentare gradualmente.

Le raccomandazioni sul dosaggio variano a seconda del prodotto utilizzato.

Il metodo più comune per assumere olio di CBD è in gocce o capsule. Metti la dose sotto la lingua, dove si assorbe facilmente, e ingoiala a partire da 30 secondi a un minuto dopo.

L’olio di CBD è anche disponibile in una varietà di forme come topici, bevande come tè e caffè, capsule molli, compresse e tinture.

Qual è la dose consigliata di CBD?

Le concentrazioni di CBD possono essere molto diverse in base ai prodotti, e il dosaggio dipende dalle necessità e dall’esperienza dell’individuo.

Gli studi hanno dimostrato che dosi alte, da 12 a 25 mg di CBD, possono ridurre notevolmente i sintomi dell’ansia, facendo effetto 1-2 ore dopo l’assunzione orale [1].

Comunque, noi ti consigliamo di iniziare con un dosaggio basso, ad esempio 25 mg al giorno, e aumentare di 5-10 mg fino al raggiungimento degli effetti desiderati.

Poiché tutti reagiscono all’olio di CBD in modo diverso, potresti dover fare diversi tentativi per ottenere la dose giusta per te.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) afferma che l’olio di CBD, allo stato puro, non provoca danni e non comporta potenziale d’abuso, perciò si può tranquillamente aumentare la dose, se necessario [11].

Il segreto è iniziare con poco e proseguire lentamente.

Sii paziente. Scrivi un diario giornaliero con dosi, tempi e sintomi. Ti aiuterà a trovare il tuo limite massimo personale e a capire più facilmente la dose giusta per te.

Ovviamente, la maggior parte delle ricerche si basa sull’utilizzo di oli di CBD di altissima qualità puri e privi di additivi, riempitivi o conservanti.

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Conclusione: usare il CBD per il DPTS

Vivere con il DPTS può essere difficile. Anche se non esiste una cura, c’è speranza.

Utilizzato come aggiunta ad altre terapie, il CBD può alleviare molti dei sintomi associati al DPTS, ad esempio l’ansia, la depressione, l’insonnia, e prevenire incubi e ricordi.

L’olio di CBD offre un trattamento sicuro ed efficace per ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita.


Riferimenti

  1. Bitencourt, R. M., & Takahashi, R. N. (2018). Cannabidiol as a therapeutic alternative for post-traumatic stress disorder: From bench research to confirmation in human trials. Frontiers in Neuroscience. Frontiers Media SA. https://doi.org/10.3389/fnins.2018.00502
  2. Posttraumatic Stress Disorder (PTSD) | Anxiety and Depression Association of America, ADAA. (n.d.). Retrieved November 26, 2018, from https://adaa.org/understanding-anxiety/posttraumatic-stress-disorder-ptsd
  3. Sherin, J. E., & Nemeroff, C. B. (2011). Post-traumatic stress disorder: the neurobiological impact of psychological trauma. Dialogues in Clinical Neuroscience, 13(3), 263–78. Retrieved from http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22034143
  4. Farach, F. J., Pruitt, L. D., Jun, J. J., Jerud, A. B., Zoellner, L. A., & Roy-Byrne, P. P. (2012). Pharmacological treatment of anxiety disorders: current treatments and future directions. Journal of Anxiety Disorders, 26(8), 833–43. https://doi.org/10.1016/j.janxdis.2012.07.009
  5. Gallegos, A. M., Crean, H. F., Pigeon, W. R., & Heffner, K. L. (2017, December). Meditation and yoga for posttraumatic stress disorder: A meta-analytic review of randomized controlled trials. Clinical Psychology Review. NIH Public Access. https://doi.org/10.1016/j.cpr.2017.10.004
  6. Rehm, J., Gmel, G. E., Gmel, G., Hasan, O. S. M., Imtiaz, S., Popova, S., … Shuper, P. A. (2017). The relationship between different dimensions of alcohol use and the burden of disease-an update. Addiction (Abingdon, England), 112(6), 968–1001. https://doi.org/10.1111/add.13757
  7. Fraser, G. A. (2009). The Use of a Synthetic Cannabinoid in the Management of Treatment-Resistant Nightmares in Posttraumatic Stress Disorder (PTSD). CNS Neuroscience & Therapeutics,15(1), 84–88. https://doi.org/10.1111/j.1755-5949.2008.00071.x
  8. Jetly, R., Heber, A., Fraser, G., & Boisvert, D. (2015). The efficacy of nabilone, a synthetic cannabinoid, in the treatment of PTSD-associated nightmares: A preliminary randomized, double-blind, placebo-controlled cross-over design study. Psychoneuroendocrinology,51, 585–588. https://doi.org/10.1016/j.psyneuen.2014.11.002
  9. Blessing, E. M., Steenkamp, M. M., Manzanares, J., & Marmar, C. R. (2015, October). Cannabidiol as a Potential Treatment for Anxiety Disorders. Neurotherapeutics. Springer. https://doi.org/10.1007/s13311-015-0387-1
  10. Russo, E. B., Guy, G. W., & Robson, P. J. (2007, August 1). Cannabis, pain, and sleep: Lessons from therapeutic clinical trials of sativexρ, a cannabis-based medicine. Chemistry and Biodiversity. Wiley-Blackwell. https://doi.org/10.1002/cbdv.200790150
  11. (2017). WHO | Cannabidiol (compound of cannabis). WHO. Retrieved from http://www.who.int/features/qa/cannabidiol/en/

Patologie che rispondono al Cannabidiolo