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Basato su prove

CBD e autismo: ricerca e conoscenze attuali

L’autismo è un disturbo dello sviluppo comune che implica la disfunzione delle competenze sociali e funzioni cognitive anormali. L’olio di CBD è emerso recentemente come opzione di trattamento promettente per la condizione. In questo articolo vedremo come funziona, e come iniziare a usare l’olio CBD.

Scritto da
Justin Cooke ,

I disturbi dello spettro autistico sono una condizione sempre più comune, di solito identificata nella prima infanzia.

Non esiste praticamente nessuna opzione di trattamento efficace per la patologia, il che influenza negativamente la qualità della vita e la capacità lavorativa.

Il CBD si mostra promettente come nuova ed efficace opzione di trattamento per chi soffre di questa condizione.

In questo articolo spiegheremo come il CBD può essere usato per l’autismo, cosa dice la ricerca a riguardo e come si può scegliere l’olio di CBD giusto per questo compito.

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Riepilogo dell’uso di CBD per l’autismo

Il CBD ha molte applicazioni consigliate per il CBD, alcune ben giustificate, altre un po’ esagerate.

Nell’ambito dell’autismo (una condizione complessa e difficile da trattare) il CBD sta diventando una nuova promettente opzione di trattamento.

Nell’ultimo decennio l’interesse della ricerca in quest’area è aumentato davvero molto, con la pubblicazione ogni anno di studi sempre più efficaci sull’argomento.

L’olio di CBD offre alcuni benefici incredibili sia in relazione alle cause che agli effetti collaterali dell’autismo, ad esempio:

  • Sopprime le convulsioni
  • Riduce la gravità dei sintomi dell’ansia sociale
  • Allevia i comportamenti di dipendenza da attività stimolanti come i videogiochi o la televisione
  • Stabilizza gli sbalzi d’umore e l’irritabilità
  • Favorisce il rilassamento e il sonno

Istruzioni cautelative per l’utilizzo di estratti di CBD per l’autismo

È importante notare che praticamente tutti i benefici mostrati dalla pianta di cannabis per l’autismo derivano da estratti ad alto contenuto di CBD e basso contenuto di THC.

In effetti, il THC probabilmente ne peggiora i sintomi.

Pertanto, per questa condizione è fondamentale che vengano utilizzati solo estratti di canapa contenenti meno dello 0,3% di THC.

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Cos’è l’autismo?

L’autismo non è una singola patologia, ma un gruppo di disturbi neurologici correlati.

Il termine ufficiale per l’autismo è Disturbo dello Spettro Autistico, che evidenzia l’esistenza di un intero spettro di disturbi ad esso associati, alcuni molto più gravi di altri.

Tutte le forme di autismo comporteranno almeno un certo livello di deficit cognitivo. Colpisce spesso le capacità comunicative, scolastiche, lavorative o relative ad altri ambiti della vita.

Alcuni dei disturbi compresi nello spettro dell’autismo sono:

  • La sindrome di Asperger
  • La sindrome di Angelman
  • La sindrome di Rett
  • La sindrome Dup15q

Anche se l’autismo comporta frequentemente deficit cognitivi, in alcuni casi (il 10%) l’ASD implica una cosa conosciuta come “sindrome del savant”, quando il soggetto mostra eccellenza in matematica e scienze, e attitudine artistica.

I savant tendono fortemente ad apprendere osservando e ascoltando, e hanno una memoria eccellente.

Naturalmente, nello spettro dei disturbi dell’autismo, non è sempre questo il caso.

Quanto è comune l’autismo?

Si stima che l’1% dell’intera popolazione possa essere affetto da autismo [1]. Questo significa circa sette milioni e mezzo di persone.

Negli Stati Uniti, si stima che circa un bambino su 59 abbia il disturbo [3], e questo numero è in aumento.

Sta diventando sempre più importante trovare un piano di prevenzione e trattamento efficace per chi ne soffre.

Quali sono i segni e i sintomi dell’autismo?

I sintomi dell’autismo possono essere molto diversi da una persona all’altra.

Per classificarli come disturbi dello spettro autistico (ASD), comunque, ci sono alcuni segnali e sintomi generali che i medici valutano durante la diagnosi.

I segnali e i sintomi dell’autismo includono:

  • Avversione al contatto visivo
  • Ignorare o interrompersi frequentemente
  • Rara condivisione del piacere con le altre persone, indicando gli oggetti con il dito o mostrando le cose agli altri
  • Abitudini solitarie
  • Difficoltà a proseguire la conversazione
  • Espressioni facciali che non corrispondono alla conversazione
  • Toni di voce insoliti (robotici o cantilene)
  • Difficoltà a capire il punto di vista di altre persone
  • Comportamenti ripetitivi
  • Interesse eccessivo verso determinati argomenti
  • Maggiore sensibilità a luci o suoni
  • Irritabilità
  • Crisi epilettiche (20-30% dei casi)

Cosa provoca l’autismo?

Le cause di questa condizione non sono ben comprese. Ci sono davvero moltissime teorie. In realtà, ci sono probabilmente molti fattori che agiscono insieme e provocano l’autismo.

Quello che sappiamo è che risulta più comune in persone che hanno parenti affetti dalla stessa malattia (legame genetico), in bambini nati da genitori molto più vecchi (40 anni o più), in combinazione con altre malattie (come la sindrome di Down o la sindrome di Rett), e nei bambini gravemente sottopeso alla nascita.

Le cause potenziali dell’autismo possono includere:

  • Malattie infettive durante lo sviluppo fetale o nella prima infanzia
  • Grave sottopeso alla nascita
  • Bassi livelli di tiroxina nella madre durante le prime fasi della gravidanza [13]
  • Malattia autoimmune
  • Mancanza di vitamina D durante lo sviluppo precoce
  • Avvelenamento da piombo o mercurio
  • Sindrome alcolica fetale

Come si diagnostica l’autismo?

L’autismo è una disturbo dello sviluppo, il che significa che ha origine durante la prima infanzia. Di solito la diagnosi iniziale si fa intorno ai 2 anni, ma può verificarsi a qualsiasi età.

Le forme più gravi di autismo sono più facili da diagnosticare, mentre le forme lievi possono restare non diagnosticate per decenni.

Il metodo standard per diagnosticare l’autismo è attraverso i criteri di un libro intitolato Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – o DSM5.

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Tutti i bambini sono spesso esaminati dai medici per qualsiasi segno di autismo attraverso i controlli sanitari regolari. Se ci sono segnali e sintomi associati alla malattia, può essere richiesta un’ulteriore valutazione psichiatrica, anche se ciò è a discrezione del medico.

Se c’è un autismo sospetto, si svolgono esami del sangue, test dell’udito e ulteriori valutazioni psichiatriche per escludere qualsiasi altra condizione che possa spiegare i sintomi.

Spesso, i bambini che mostrano tendenze autistiche hanno semplicemente difficoltà con l’udito, che si traduce in sintomi molto simili.

Ci sono trattamenti per l’autismo?

Attualmente non ci sono trattamenti efficaci per l’autismo.

Qualsiasi farmaco o trattamento dato è solo per il supporto sintomatico. Questo può includere ansiolitici, farmaci per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), antidepressivi e rilassanti muscolari, ovvero i più comuni.

Negli ultimi anni il CBD è emerso come potenziale trattamento per il disturbo, successivamente alla condivisione di storie di successo di alcuni genitori e medici che hanno usato gli oli di CBD su bambini autistici.

Vediamo in dettaglio come funziona e cosa dimostrano le prove.

Il CBD può aiutare con l’autismo?

In breve, sì. L’olio di CBD offre alcuni benefici molto interessanti verso questo disturbo neurologico cronico e altamente complesso.

Prima di inoltrarci nel modo esatto in cui l’olio di CBD si può usare per gli autistici, vediamo cos’è il CBD e come funziona il sistema endocannabinoide con questa patologia.

Cos’è il CBD?

CBD sta per cannabidiolo.

È uno dei due principali cannabinoidi contenuti nella pianta di cannabis.

Ti stai chiedendo cosa sono i cannabinoidi?

Sono un gruppo di sostanze che interagiscono con il sistema endocannabinoide corporeo (ne parleremo più avanti). Possono essere naturali (derivati dalle piante) o artificiali.

I due principali cannabinoidi sono il THC e il CBD. Ci sono anche, però, più di 60 altri cannabinoidi contenuti in concentrazioni variabili nella pianta.

Dei due principali cannabinoidi, il THC è responsabile della psicoattività, mentre il CBD è non psicoattivo. Non produrrà alcun effetto stupefacente, anche a dosi elevate. Produce, tuttavia, una vasta gamma di benefici medicinali, dagli effetti ansiolitici fino al potenziamento del sistema immunitario.

Il ruolo del sistema endocannabinoide nell’autismo

Tutti i mammiferi hanno un sistema di recettori e ormoni/neurotrasmettitori che insieme costituiscono il sistema endocannabinoide.

È un sistema variegato, coinvolto nella regolazione di processi in tutto il corpo che includono fegato, reni, cervello e funzione immunitaria.

Gioca anche un ruolo importante nella regolazione di fattori come l’emozione e l’interazione sociale, due aspetti pesantemente influenzati dall’autismo.

Gli studi hanno dimostrato che chi soffre di autismo presenta concentrazioni più basse dell’endocannabinoide principale del corpo in confronto ai pazienti sani: l’anandamide [4]. Questa è una forte indicazione del fatto che una disfunzione del sistema endocannabinoide è correlata ai sintomi dell’autismo.

Alcuni studi sono andati addirittura oltre collegando l’ autismo al rilascio di ossitocina, ovvero il principale neurotrasmettitore coinvolto nel rafforzamento dei legami parentali e sociali. Questo processo sembra essere regolato dal sistema endocannabinoide [5], perciò puoi dedurre perché il CBD può essere d’aiuto.

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Il CBD e l’autismo: come funziona

Entriamo nel vero nocciolo della questione.

Come abbiamo detto, l’autismo è una condizione medica complessa, con molti fattori diversi da considerare.

Dobbiamo ricordare che gli autistici hanno spesso un’anandamide disfunzionale (uno dei nostri endocannabinoidi principali) e variazioni sia della serotonina che della dopamina.

Il CBD funziona specificamente ottimizzando i livelli di anandamide nel corpo, prevenendone l’esaurimento e aumentando il tasso di rilascio di questa importante molecola regolatrice. Ciò conferisce benefici diretti sull’autismo, affrontando ciò che molti ricercatori ritengono esserne una delle principali cause scatenanti.

Ecco come il CBD migliora l’autismo:

  • Riduce la frequenza e la gravità delle convulsioni [6, 7]
  • Riduce la gravità della disfunzione dei comportamenti sociali nei pazienti autistici [6]
  • Riduce i sintomi dell’ansia sociale [8]
  • Allevia i comportamenti di dipendenza [9]
  • Stabilizza i disturbi dell’umore [11]

1. Convulsioni

In uno studio, gli estratti di CBD hanno dimostrato di ridurre le crisi epilettiche nell’89% dei pazienti presi in esame. Ciò è significativo se si considera che circa il 20-30% degli autistici soffrono di convulsioni occasionali o frequenti.

Esiste persino un trattamento farmaceutico pronto a entrare nel mercato del CBD, specifico per il trattamento delle crisi. Si chiama Epidiolex.

2. Disfunzioni del comportamento sociale

Le problematiche relative ai comportamenti sociali sono il segno distintivo dell’autismo. Chi ne soffre manifesta spesso ansia sociale, incapacità di comunicare efficacemente e noncuranza degli stimoli sociali.

La maggior parte delle ricerche in quest’ambito derivano da studi di casi, basati sui racconti di medici e genitori che osservano i bambini autistici che assumono olio di CBD. Chi si prende cura del soggetto annota eventuali miglioramenti o peggioramenti nel comportamento sociale durante il periodo di trattamento.

Nel tentativo di migliorare la nostra comprensione della patologia, i ricercatori hanno iniziato a fare studi sull’autismo nei ratti. Molti di questi studi stanno riscontrando miglioramenti significativi nel comportamento di socializzazione dei ratti affetti dalla malattia a seguito dell’assunzione di CBD [12].

3. Ansia

L’ansia è un’area in cui il CBD tende a dare il meglio in termini di opzioni di trattamento.

Funziona attraverso una serie di percorsi nel sistema nervoso centrale associati a stress e ansia [12], a partire dall’ipotalamo, il principale regolatore della risposta allo stress e all’ansia.

Il CBD aumenta la sensibilità di questa importante regione del cervello, rendendola più reattiva allo stress, e quindi più capace di regolare una risposta appropriata.

Le persone con autismo spesso non gestiscono efficacemente lo stress da questa regione cerebrale, perciò soffrono di molta ansia quando ci sono dei cambiamenti nella loro routine o nel loro ambiente.

Altri studi hanno mostrato un miglioramento diretto nei livelli di ansia sociale in un modello basato sul parlare in pubblico [8].

4. Comportamento di dipendenza

Uno dei tratti comuni dei bambini autistici è il comportamento di dipendenza nei confronti di attività stimolanti, come i videogiochi o la televisione [10].

Si pensa che alla base ci sia principalmente una disfunzione del rilascio della dopamina. Questo neurotrasmettitore svolge un ruolo chiave nel centro di ricompensa del cervello, dandoci una dose della molecola del benessere (l’ossitocina) quando facciamo qualcosa che dà benefici al corpo.

In alcune persone, come gli autistici o le persone che soffrono di ADHD, i livelli di dopamina sono bassi, il che induce a cercare una maggiore stimolazione per ottenere la stessa risposta.

Questo rende facile sviluppare una dipendenza da attività stimolanti come la TV e i videogiochi.

Il CBD si è rivelato migliorare il comportamento di dipendenza in sperimentazioni pre-cliniche migliorando il sistema di ricompensa della dopamina, consentendo ai malati di trovare più facilmente la reazione di ricompensa senza dover cercare una stimolazione eccessiva [9].

5. Disturbi dell’umore

Un elemento comunemente riscontrato negli autistici sono i disturbi dell’umore.

Le forme più comuni sono depressione, ansia, disturbo bipolare, mania e psicosi. Gran parte di queste sono regolate dall’attività della serotonina nel cervello.

È stato dimostrato che il CBD riduce l’iperattività dei recettori della serotonina e ha effetti simili al litio, un tipico farmaco stabilizzatore dell’umore [11].

Usare l’olio di CBD per l’autismo

Ora che abbiamo discusso in dettaglio su come il CBD potrebbe essere usato per  supportare gli effetti collaterali del Disturbo dello Spettro Autistico, vediamo esattamente come usarlo in modo efficace.

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Dosaggio dell’olio di CBD

Trovare la dose di CBD è forse la parte che confonde di più nell’intero processo.

Questo perché il sistema endocannabinoide varia incredibilmente da persona a persona, rendendo difficile sapere esattamente quanto CBD è necessario per produrre gli effetti desiderati.

Con l’autismo, è importante iniziare sempre con un dosaggio molto basso e aumentare lentamente col passare del tempo, una volta che avete capito come incide su di te personalmente. Ecco una recente guida fatta apposta per aiutarti a iniziare.

Capirai qual è la dose giusta quando troverai sollievo dai sintomi.

Perché si dovrebbe evitare il THC con l’autismo

Il THC, da quanto è stato rilevato, riduce le concentrazioni di anandamide, che nei soggetti che soffrono di autismo, rischiano già di essere troppo basse. Ridurle ulteriormente potrebbe peggiorare i sintomi, piuttosto che migliorarli.

I cannabinoidi come il THC e il THCV possono anche provocare ansia, invece di alleviarla, che è uno dei sintomi più problematici per le persone con un Disturbo dello Spettro Autistico.

Quale olio di CBD dovrei usare?

Quando si sceglie un olio CBD, è sempre importante cercare un prodotto di alta qualità ed evitare le opzioni meno costose, che sono diffuse in questo mercato.

Questi estratti sono inaffidabili e possono contenere additivi pericolosi.

Per l’autismo, puoi scegliere di utilizzare un estratto a spettro completo, che include tutti gli altri cannabinoidi e terpeni contenuti nella pianta, o un isolato di CBD.

Gli estratti a spettro completo contengono sostanze aggiuntive che aiutano a potenziare gli effetti del CBD migliorandone l’assorbimento, il passaggio attraverso la barriera emato-encefalica, e forse anche offrendo un supporto terapeutico indipendente.

Gli isolati di CBD non contengono questi altri ingredienti ma hanno dosi più elevate di CBD. La maggior parte della ricerca su questa condizione è stata eseguita utilizzando gli isolati di CBD.

È anche importante ricordare di evitare tutto ciò che include il THC. Sotto molti aspetti ha l’effetto opposto rispetto al CBD, e può effettivamente ridurre ulteriormente i livelli di anandamide, peggiorando il disturbo. Si deve sempre controllare la concentrazione di THC riportata sul flacone.

Noi consigliamo di dare un’occhiata al nostro articolo sui migliori oli di CBD per saperne di più e scoprire qual è l’olio adatto a te.

Riferimenti

  1. Lai, M.C., Lombardo, M. V., Baron-Cohen, S., (2014). Autism. The Lancet 383, 896–910.
    https://doi.org/10.1016/S0140-6736(13)61539-1
  2. Poleg, S., Golubchik, P., Offen, D., & Weizman, A. (2018). Cannabidiol as a suggested candidate for treatment of autism spectrum disorder. Progress in Neuro-Psychopharmacology and Biological Psychiatry.
  3. Baio, J., Wiggins, L., Christensen, D. L., Maenner, M. J., Daniels, J., Warren, Z., … & Durkin, M. S. (2018). Prevalence of autism spectrum disorder among children aged 8 years—Autism and Developmental Disabilities Monitoring Network, 11 Sites, United States, 2014. MMWR Surveillance Summaries, 67(6), 1.
  4. Karhson, D. S., Krasinska, K. M., Dallaire, J. A., Libove, R. A., Phillips, J. M., Chien, A. S., … & Parker, K. J. (2018). Plasma anandamide concentrations are lower in children with autism spectrum disorder. Molecular autism, 9(1), 18.
  5. Wei, D., Lee, D., Cox, C. D., Karsten, C. A., Peñagarikano, O., Geschwind, D. H., … & Piomelli, D. (2015). Endocannabinoid signaling mediates oxytocin-driven social reward. Proceedings of the National Academy of Sciences, 112(45), 14084-14089.
  6. Kaplan, J. S., Stella, N., Catterall, W. A., & Westenbroek, R. E. (2017). Cannabidiol attenuates seizures and social deficits in a mouse model of Dravet syndrome. Proceedings of the National Academy of Sciences, 114(42), 11229-11234.
  7. Tzadok, M., Uliel-Siboni, S., Linder, I., Kramer, U., Epstein, O., Menascu, S., … & Dor, M. (2016). CBD-enriched medical cannabis for intractable pediatric epilepsy: the current Israeli experience. Seizure, 35, 41-44.
  8. Bergamaschi, M. M., Queiroz, R. H. C., Chagas, M. H. N., De Oliveira, D. C. G., De Martinis, B. S., Kapczinski, F., … & Martín-Santos, R. (2011). Cannabidiol reduces the anxiety induced by simulated public speaking in treatment-naive social phobia patients. Neuropsychopharmacology, 36(6), 1219.
  9. Devinsky, O., Cilio, M. R., Cross, H., Fernandez‐Ruiz, J., French, J., Hill, C., … & Martinez‐Orgado, J. (2014). Cannabidiol: pharmacology and potential therapeutic role in epilepsy and other neuropsychiatric disorders. Epilepsia, 55(6), 791-802.
  10. Lalanne, L., Weiner, L., & Bertschy, G. (2017). Treatment of Addiction in Adults with Autism Spectrum Disorder. In Handbook of Treatments for Autism Spectrum Disorder (pp. 377-395). Springer, Cham.
  11. Rong, C., Lee, Y., Carmona, N. E., Cha, D. S., Ragguett, R. M., Rosenblat, J. D., … & McIntyre, R. S. (2017). Cannabidiol in medical marijuana: research vistas and potential opportunities. Pharmacological research, 121, 213-218.
  12. Murphy, L. L., Steger, R. W., Smith, S., & Bartke, A. (1990). Effects of delta-9-tetrahydrocannabinol, cannabinol and cannabidiol, alone and in combinations, on luteinizing hormone and prolactin release and on hypothalamic neurotransmitters in the male rat. Neuroendocrinology, 52(4), 316-321.
  13. Román, G. C. (2007). Autism: transient in utero hypothyroxinemia related to maternal flavonoid ingestion during pregnancy and to other environmental antithyroid agents. Journal of the neurological sciences, 262(1-2), 15-26.

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