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Basato su prove

Come parlare del CBD al tuo medico

Ti interessa utilizzare il CBD per gestire i tuoi sintomi? Scopri come parlare del CBD al tuo medico e perché potrebbero non darti il permesso di utilizzarlo

Scritto da
Justin Cooke ,

Come parlare del CBD al tuo medico

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente avrai sentito parlare di tutti gli incredibili benefici del CBD.

Sicuramente, il CBD si è mostrato molto promettente per una vasta gamma di patologie e sintomi; questo di certo possiamo attestarlo.

Detto ciò, sarebbe saggio discutere il piano di utilizzo del CBD con il tuo medico prima di buttarti alla cieca in questa nuova tendenza.

Ci sono molte ragioni per cui potresti voler iniziare a utilizzare il CBD. Molte persone scelgono questo integratore come alternativa agli antidolorifici o agli ansiolitici. Altre usano il CBD perché preferiscono gli ingredienti naturali ai farmaci sintetici.

Non importa quale sia la motivazione per cui lo prendi, ma prima dovresti sapere come discuterne con il tuo medico.

In questo articolo, ti daremo alcuni consigli su come parlare con il dottore dell’uso di CBD per le tue condizioni. Vedremo anche alcuni dei motivi più comuni per cui il medico potrebbe non essere d’accordo.

Iniziamo.

Per quali condizioni si usa il CBD?

Il cannabidiolo (CBD) offre molti benefici. Il composto agisce attraverso un complesso insieme di recettori presenti in tutti i mammiferi noto come sistema endocannabinoide.

Questo sistema è formato da piccoli recettori situati nelle cellule che hanno il compito di regolare l’equilibrio in tutto il corpo, anche noto come omeostasi.

L’omeostasi è fondamentale. Tutti gli apparati si fondano su un preciso equilibrio che ci mantiene vivi e sani. Se qualcosa non va come dovrebbe, ci ammaliamo.

Come parlare del CBD al tuo medico-1

Il CBD ha inoltre alcuni effetti specifici propri, tra cui:

  • È antinfiammatorio
  • Riduce lievemente l’appetito
  • Riduce lo stress
  • È un adattogeno
  • È un leggero sedativo
  • È un anti-nausea

Il CBD è usato per fornire sollievo da una vasta gamma di disturbi, dall’infiammazione all’insonnia.

Condizioni per cui le persone usano il CBD:

Scopri di più sulle condizioni mediche specifiche che rispondono al CBD.

Nota sull’uso del CBD in alternativa agli antidolorifici da prescrizione

Convivere con il dolore cronico è difficile, soprattutto perché il Centro per il controllo delle malattie (CCM) ha recentemente modificato le raccomandazioni ufficiali sul dosaggio degli antidolorifici oppiacei.

Il cambiamento è stato effettuato per una buona ragione: la dipendenza da oppiacei è sia comune che incredibilmente debilitante, soprattutto per i pazienti a lungo termine.

Si parla del CBD come di una nuova e migliore opzione per le persone che soffrono di dolore cronico. Non crea dipendenza e ha una propria serie di effetti antidolorifici e antinfiammatori. Alcuni degli effetti agiscono attraverso gli stessi meccanismi degli antidolorifici oppiacei: è un agonista dei recettori oppioidi (attivazione) [1].

Non finisce qui. Il CBD attiva anche i recettori vanilloidi (TRPV1) [2], anch’essi coinvolti nella trasmissione del dolore. L’interazione combinata con questi percorsi di trasmissione del dolore riduce efficacemente il segnale che raggiunge il cervello, riducendo così l’intensità del dolore che percepiamo a livello cerebrale.

Oltre a inibire direttamente il dolore, il CBD è noto per i suoi potenti effetti anti-infiammatori. L’infiammazione cronica è uno dei fattori chiave del dolore, perciò il CBD può trattare efficacemente il dolore a lungo termine. È qualcosa che gli oppioidi da prescrizione non offrono.

La cosa più importante è che il CBD è un antidolorifico efficace, che non ha conseguenze negative. Il CBD è molto più sicuro degli antidolorifici oppioidi, che costituiscono la principale causa di morte per overdose in tutto il mondo [3]. Il CBD non crea la forte dipendenza degli oppioidi, non è psicoattivo e non provoca overdose, neanche con dosi molto alte [4].

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Suggerimenti: parlare del CBD con il medico

Quindi hai deciso che vorresti provare il CBD. E adesso?

Prima di farlo, noi ti consigliamo vivamente di parlare con il medico, soprattutto se il tuo obiettivo è trattare una condizione medica esistente.

Prima di iniziare ad assumere l’integratore è importante parlare con il medico per assicurarsi che non ci sia un buon motivo per evitarlo (ne parleremo in dettaglio tra poco).

La maggior parte dei medici non sono esperti del sistema endocannabinoide o dei cannabinoidi, perché non appartengono alla medicina convenzionale insegnata nelle scuole di medicina.

Il modo migliore per scoprire se il tuo dottore ti fornirà una raccomandazione oppure no, è parlarne al prossimo appuntamento.

In fin dei conti, la tua salute è una tua responsabilità, quindi non aver paura di chiedere quello che vuoi, anche se pensi che il medico potrebbe non essere molto entusiasta di cambiare i tuoi farmaci con qualcosa come il CBD.

1. Verifica lo stato legale del CBD nel tuo Paese e nel tuo Stato

Prima di parlare con il medico, assicurati di aver capito le leggi locali.

Le norme relative al CBD possono variare da un Paese all’altro. Anche all’interno degli Stati Uniti, diversi stati possono avere leggi radicalmente diverse.

A seconda delle leggi locali, potrebbero esserci programmi medici per i quali è necessario avere la prescrizione o la raccomandazione di un medico per acquistare e utilizzare i prodotti al CBD.

Altri paesi, come gli Stati Uniti e il Canada, considerano il CBD un integratore alimentare. In questi posti, puoi acquistare il CBD nei negozi o online senza bisogno di una prescrizione.

Prima di acquistare CBD, controlla sempre le leggi locali.

2. Preparati per l’appuntamento

I medici sono impegnati e non hanno tempo per parlare a lungo della tua curiosità di provare il CBD.

Per risparmiare tempo, prendi nota dei tuoi sintomi e scopri come utilizzare il CBD per alleviarli. Questo mostrerà al tuo dottore che sei serio nel tentativo che vuoi fare, e che hai fatto le tue ricerche.

Annota in anticipo tutte le domande che potresti avere, così quando vedrai il dottore sarai preparato.

Inoltre, è utile avere un’idea approssimativa della dose di CBD adatta per il tuo peso corporeo. In generale, la dose più comune per gli effetti terapeutici del CBD varia da circa 50 mg a 100 mg al giorno. Tuttavia, può variare molto da una persona all’altra.

Scopri di più sul calcolo delle dosi di CBD in base al peso e all’intensità degli effetti che desideri.

3. Non esitare a cercare una seconda opinione

Alcuni medici non sono sempre aggiornati sulle ricerche attuali. Anche quelli che lo sono non possono leggere ogni nuova ricerca pubblicata.

Se il medico non sa abbastanza sul CBD per poter formulare una raccomandazione, o non vuole parlarne, potresti volerne trovare un altro per una seconda opinione. Non c’è niente di sbagliato in questo.

Persino i medici chiedono spesso una seconda opinione ad altri professionisti della salute per alcuni pazienti. Nessuno sa tutto, quindi dovresti avere la possibilità di chiedere una seconda opinione ogni volta che vuoi confrontare risultati.

4. Lascia perdere i pregiudizi

Per decenni, ci sono stati pregiudizi negativi nei confronti della cannabis medicinale, così come sul CBD.

Le persone associano la pianta agli effetti psicoattivi, anche se il CBD non ne ha.

Tuttavia, negli ultimi anni, le informazioni relative al CBD sono diventate ampiamente disponibili.

Oggi quasi tutti capiscono le differenze tra l’uso medicinale del CBD e gli effetti stupefacenti del THC. Pertanto, se pensi di dover provare il CBD, non esitare a dirlo al tuo medico.

5. Trova un medico che abbia familiarità con la cannabis medicinale

Ci sono medici ben istruiti sulla cannabis in tutto il mondo. Esistono tantissime ricerche sugli utilizzi del composto per il trattamento di tutti i tipi di condizioni mediche. La maggior parte di questi studi è supportata dalla supervisione di una squadra di medici.

Molti medici coinvolti nella ricerca gestiscono anche cliniche. Di solito puoi trovarli con delle semplici ricerche su Google o contattando una società locale specializzata nel mettere in contatto medici e pazienti.

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Perché il medico potrebbe non approvare l’uso di CBD

Ci sono alcune situazioni in cui un dottore non approverà il CBD per ragioni mediche.

Anche se il CBD è molto sicuro, è quasi impossibile andare in overdose e non provoca dipendenza, ci sono alcuni casi in cui non dovrebbe essere usato.

Interazioni farmacologiche negative

La ragione principale per cui il medico potrebbe non approvare l’uso del CBD è per la possibilità di interazioni con alcuni degli altri farmaci che prendi.

Ci sono alcuni modi in cui il CBD può interagire negativamente con altri farmaci:

  1. Interazioni antagonistiche (inibizione): questo tipo di interazione significa che il CBD ha l’effetto opposto al farmaco che stai già assumendo, il che può ridurre l’efficacia di quest’ultimo sulla condizione che dovrebbe trattare.
  2. Interazioni agonistiche (potenziamento): questa interazione comporta che il CBD produce effetti simili al farmaco che stai già assumendo, facendo sì che gli effetti complessivi diventino troppo forti.
  3. Metabolismo epatico CYP450: tutti i farmaci sono metabolizzati dal fegato attraverso enzimi specifici. Se il CBD condivide troppi degli stessi enzimi di un altro farmaco, può ostacolare la sua scomposizione, potenzialmente causando un accumulo nel sangue, a volte a livelli pericolosi.

Classi di farmaci che possono interagire negativamente con il CBD:

Classe farmacologica Interazione antagonistica (riduce gli effetti) Interazione agonistica (aumenta gli effetti) Metabolismo epatico (rallenta il metabolismo)
Anestetici (antidolorifici)  
Bloccanti dell’angiotensina II  
Antibiotici  
Antidepressivi
Anti-epilettici    
Benzodiazepine  
Beta-bloccanti  
Calcio-antagonisti  
Inibitori della HMG-CoA reduttasi    
Antivirali HIV  
Immunosoppressori    
FANS  

Da ricordare: parlare del CBD con il proprio medico

Il CBD è un integratore naturale noto per alleviare un ampio spettro di sintomi e disturbi medici. È particolarmente utile per qualsiasi cosa comporti dolore, infiammazione, iperattività del sistema nervoso e problemi immunitari.

Molte persone potrebbero essere idonee ad usare il CBD per la gestione dei sintomi, così da evitare farmaci pericolosi o che provocano dipendenza. Tuttavia, prima di usare il CBD per qualsiasi condizione medica, è fondamentale parlare con il proprio medico.

Noi ti consigliamo di prenderti tempo e iniziare a imparare come puoi parlare del CBD con il medico, e di capire perché potrebbero non approvarne l’uso in combinazione o al posto di altri farmaci da prescrizione.

Hai avuto una discussione con il tuo medico sull’uso del CBD? C’è qualcosa in questa lista che potremmo aver dimenticato? Lascia i tuoi commenti qui sotto.


Riferimenti

  1. Kathmann, M., Flau, K., Redmer, A., Tränkle, C., & Schlicker, E. (2006). Cannabidiol is an allosteric modulator at mu-and delta-opioid receptors. Naunyn-Schmiedeberg’s archives of pharmacology, 372(5), 354-361.
  2. Iannotti, F. A., Hill, C. L., Leo, A., Alhusaini, A., Soubrane, C., Mazzarella, E., … & Stephens, G. J. (2014). Nonpsychotropic plant cannabinoids, cannabidivarin (CBDV) and cannabidiol (CBD), activate and desensitize transient receptor potential vanilloid 1 (TRPV1) channels in vitro: potential for the treatment of neuronal hyperexcitability. ACS chemical neuroscience, 5(11), 1131-1141.
  3. Calcaterra, S., Glanz, J., & Binswanger, I. A. (2013). National trends in pharmaceutical opioid related overdose deaths compared to other substance related overdose deaths: 1999–2009. Drug and alcohol dependence, 131(3), 263-270.
  4. Johnson, J. R., Burnell-Nugent, M., Lossignol, D., Ganae-Motan, E. D., Potts, R., & Fallon, M. T. (2010). Multicenter, double-blind, randomized, placebo-controlled, parallel-group study of the efficacy, safety, and tolerability of THC: CBD extract and THC extract in patients with intractable cancer-related pain. Journal of pain and symptom management, 39(2), 167-179.

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