34,99$ - 132,99$
Medterra Tintura di CBD 30 ml
CBD Totale : | 500 - 3000 mg |
Potenza: | 16 - 100 mg/ml |
Costo per mg di CBD: | 0,04$ - 0,07$ |
Tipo di estratto: | Isolato |
Contenuto di THC: | 0,0% |
Il morbo di Crohn e la colite ulcerosa sono condizioni infiammatorie che colpiscono il tratto digestivo. Il CBD è un ottimo antinfiammatorio e può essere utilizzato per alleviare i sintomi.
Le malattie infiammatorie intestinali (MICI) possono essere un peso enorme per chi ne soffre.
Non è solo per il dolore o l’urgenza di andare in bagno – ma compromettono tutti gli aspetti della quotidianità, dalla necessità di assentarsi spesso a lavoro, all’imbarazzo nei rapporti personali.
È stato dimostrato che un composto trovato nella pianta di canapa, chiamato cannabidiolo – o CBD – può alleviare molti dei sintomi della malattia infiammatoria intestinale.
Gli approcci medici per le MICI possono essere riassunti con le cinque R:
Gli studi più recenti sui benefici del CBD sulle malattie infiammatorie dell’intestino si concentrano sulla riduzione dell’infiammazione, sulla riparazione del rivestimento intestinale e sul ripristino della salute dell’organo.
Qui, spiegheremo come funziona il CBD e perché le persone affette da malattie infiammatorie intestinali stanno usando l’olio di CBD per alleviarne gli effetti collaterali più debilitanti.
Il sistema endocannabinoide, o ECS, è un insieme di recettori che si trovano in tutto il corpo, con il compito di regolare l’infiammazione e la peristalsi (movimenti intestinali) nell’intestino e le risposte allo stress nel cervello [1].
Cos’è il sistema endocannabinoide?
Il sistema endocannabinoide, o ECS, è un insieme di recettori che si trovano in tutto il corpo, con il compito di regolare funzioni importanti come l’omeostasi (equilibrio nel corpo).
Siccome è stato dimostrato che il CBD riduce l’infiammazione e interagisce con i recettori dell’ECS, è un integratore promettente per alleviare alcuni dei sintomi delle MICI.
“Malattia infiammatoria cronica intestinale” (MICI) è un’espressione generica per due patologie strettamente correlate, che interessano il tratto digestivo – colite ulcerosa e morbo di Crohn.
Qual è la differenza tra le due condizioni?
La colite ulcerosa (UC) è un’infiammazione prolungata dell’intestino crasso e del colon. L’infiammazione si aggrava così tanto, che alla fine forma ulcere ed erosioni nel rivestimento digestivo.
Il danno esteso a questo rivestimento porta il tubo digerente ad assorbire meno sostanze nutritive e può influenzare la nostra capacità di espellere le sostanze nocive dal flusso sanguigno (sindrome dell’intestino permeabile).
Le persone con colite ulcerosa tendono ad avere meno batteri sani e più specie dannose, rispetto a quelle sane – una condizione chiamata disbiosi.
La disbiosi porta a un deterioramento dell’intestino a causa dei metaboliti prodotti dai batteri dannosi. Questi metaboliti causano un’infiammazione, che porta a un danneggiamento delle pareti intestinali.
Questo porta a un’infiammazione, che peggiora nel tempo [4].
Anche il morbo di Crohn è il risultato di un’infiammazione prolungata. Tuttavia, l’infiammazione del morbo di Crohn può svilupparsi in qualsiasi punto del tratto digestivo. Questa è la differenza con la colite ulcerosa che colpisce solo il tratto digestivo.
L’infiammazione, causata dal morbo di Crohn, si sviluppa di solito alla fine dell’intestino tenue, nel punto in cui si unisce all’intestino crasso (chiamato ileo terminale).
L’infiammazione del morbo di Crohn va più nel profondo. Rispetto alla colite ulcerosa che colpisce solo gli strati più interni dell’intestino, il morbo di Crohn si estende dallo strato più interno della mucosa gastrica agli strati muscolari esterni – causando dolore intenso e problemi di digestione.
Come nella colite ulcerosa, anche nel morbo di Crohn si ha una perdita dei batteri sani dell’intestino, che si “ammalano”, lasciando spazio a specie dannose. Questi batteri nocivi distruggono la barriera, peggiorando progressivamente i sintomi.
Servono di solito dai tre ai cinque mesi per diagnosticare una MICI, dopo la comparsa dei primi sintomi.
I medici ti visitano ed esaminano la tua storia medica, l’anamnesi familiare, le analisi del sangue ed eventuali radiografie o TAC, per confermare i loro sospetti prima di diagnosticare la malattia.
In genere, una MICI viene diagnosticata per la prima volta tra i 20 e i 30 anni. Può passare molto tempo per diagnosticare una MICI. I sintomi sono spesso difficili da notare, prima che la patologia progredisca.
Le cause della colite ulcerosa e del morbo di Crohn non sono ancora ben chiare.
Tuttavia, è stato dimostrato che quattro fattori ambientali hanno un impatto sui geni delle persone predisposte alla patologia – questo significa che nelle persone geneticamente predisposte alla patologia, ci sono determinati fattori ambientali che possono innescarla.
L’infiammazione è un problema sia nel morbo di Crohn che nella colite ulcerosa. Quindi, ha senso che tutti i fattori di rischio sopra elencati possono causare l’infiammazione direttamente o la disbiosi nell’intestino. Questo squilibrio di batteri causa un’infiammazione, la sindrome dell’intestino gocciolante e altre forme infiammatorie.
La genetica svolge un ruolo fondamentale visto che i nostri geni determinano il nostro sistema immunitario che a sua volta determina la nostra flora intestinale. Ecco perché ci sono persone che rischiano più di altre di sviluppare una MICI.
Se ci aggiungiamo uno stile di vita poco salutare e lo stress, le possibilità di incorrere in una MICI aumentano [5].
L’obiettivo principale è quello di ripristinare il microbioma nell’intestino, permettendo la crescita di batteri benefici al posto di quelli pericolosi.
Lo stress e la mancanza di esercizio fisico sono strettamente legati ai sintomi delle MICI. Degli esercizi regolari e delle tecniche per ridurre lo stress (come la meditazione), alleviano l’intensità delle infiammazioni. Degli esercizi regolari (per permettere la circolazione del liquido linfatico) e delle tecniche per ridurre lo stress alleviano l’intensità delle infiammazioni.
Il cannabidiolo è il principale composto non psicoattivo della pianta di marijuana (cannabis sativa). Agisce sul sistema endocannabinoide: una serie di recettori che formano una via di comunicazione in tutto il sistema nervoso e immunitario.
La ricerca ha identificato due principali tipi di recettori endocannabinoidi: i recettori CB1 e CB2 [8].
I recettori del sistema endocannabinoide si trovano nel sistema nervoso, ma anche nel cervello e nelle cellule che regolano l’attività dei neuroni. Ecco perché c’è molto interesse sull’uso dei fitocannabinoidi per trattare qualsiasi condizione neurologica, incluse le MICI.
Il sistema nervoso è un sistema regolatore che permette al cervello di “parlare” con le altre parti del corpo. Capire come funziona l’ECS ci permette di sfruttare alcuni percorsi e bloccare i sintomi indesiderati e/o condizioni debilitanti [12].
Adesso spieghiamo perché le persone affette da MICI usano il CBD:
È stato dimostrato che il CBD riduce l’infiammazione alla base di molti tipi di malattie infiammatorie – incluse le MICI.
Lo fa influenzando il normale ciclo delle nostre cellule. Si lega ai recettori cellulari, noti come recettori di adenosina A2, che controllano quali molecole sono prodotte e secrete dalle cellule del corpo [16]. Il CBD si lega ai recettori A2, per impedire alle cellule di rilasciare composti che innescano e perpetuano il processo infiammatorio. Quindi bloccano l’infiammazione alla fonte.
Inoltre, il CBD riduce l’infiammazione delle MICI, grazie alla sua efficacia sui recettori CB1 del sistema endocannabinoide. Grazie al suo effetto su questi recettori, riesce ad impedire alle cellule specializzate, i mastociti, di rilasciare l’istamina [17] – un potente composto infiammatorio associato alle allergie.
Alcune ricerche suggeriscono che il CBD può anche essere benefico per la salute del microbioma. Si ritiene che una disfunzione del microbioma sia una delle principali cause delle malattie infiammatorie intestinali.
Alcune ricerche hanno scoperto che il sistema endocannabinoide aiuta a mantenere una sana diversità di microrganismi nella mucosa gastrica [13], anche se sono necessarie ulteriori ricerche per capirne gli effetti nello specifico.
Il THC è anche un noto rilassante muscolare, che può essere usato per fermare le contrazioni muscolari dolorose nel tratto intestinale affetto da MICI. Questo riduce il dolore dato dal crampo addominale e migliora la motilità nel tratto digestivo – e di conseguenza allevia il gonfiore, la stitichezza e la sensazione di pienezza [14].
Il CBD modifica anche la percezione del dolore, agendo direttamente su certi neuroni fermando l’infiammazione.
Questo accade tra gli endocannabinoidi secreti e i loro recettori. Mentre è stato dimostrato che gli endocannabinoidi agiscono indirettamente sui recettori oppioidi: è importante ricordare che gli endocannabinoidi lavorano con il loro sistema e non interferiscono con altri sistemi di regolazione del dolore. Ecco perché il THC e il CBD non causano dipendenza come la morfina [15].
Il CBD si trova in diversi formati, quindi c’è un prodotto per tutti.
Se soffri del morbo di Crohn o di colite ulcerosa e se non ti dispiace ingoiare le capsule, queste sono un’ottima opzione.
Puoi provare anche l’olio al CBD, perché è facile dosarlo, impiega molto tempo a scomporsi nell’intestino (quindi riesce a raggiungere l’area interessata) ed è a lunga scadenza.
Anche le supposte potrebbero fare al caso tuo, ma possono essere scomode da usare. Ma sono le migliori per una MICI, perché vanno direttamente nel colon (l’ultima parte del tubo digerente).
Segui sempre le istruzioni sulla confezione, quando usi le supposte al CBD.
Può essere difficile per i principianti dosare il CBD. Puoi consultare la nostra guida al dosaggio dell’olio CBD, per stabilire una dose giornaliera di CBD in base alla forza e al peso desiderati (vedi la tabella seguente).
Se prendi il CBD per la prima volta, ti consigliamo di assumere la dose più bassa raccomandata e di aumentarla lentamente, nel corso di una settimana. Se provi un prodotto nuovo, è una cosa intelligente da fare, anche per vedere che effetto ha sul tuo corpo.
Peso (kg) | Bassa intensità | Media intensità | Alta intensità |
---|---|---|---|
45 kg |
10 mg |
30 mg |
60 mg |
57 kg |
13 mg |
38 mg |
75 mg |
68 kg |
15 mg |
45 mg |
90 mg |
79 kg |
17 mg |
52 mg |
105 mg |
90 kg |
20 mg |
60 mg |
120 mg |
102 kg |
22 mg |
67 mg |
135 mg |
113 kg |
25 mg |
75 mg |
150 mg |
I sintomi delle MICI non compaiono da un giorno all’altro, ma impiegano diversi mesi o anni per manifestarsi, e la verità è che ci vorrà un po’ di tempo per alleviarli. Con pazienza e perseveranza, una MICI può essere gestita.
È importante che tu sia costante con il CBD (o qualsiasi altro farmaco), se stai cercando di curare una MICI.
Potresti prendere appunti, quando inizi con gli integratori, per stabilire un punto di riferimento. Se sei in cura da un medico, probabilmente lo farà anche lui.
Dopo un mese di utilizzo, torna indietro e rispondi a queste domande. Ci sono dei miglioramenti? Dei peggioramenti?
Ci vorranno da 1 a 6 mesi di uso regolare di CBD, prima che si notino cambiamenti evidenti. Sii paziente e costante.
Il CBD potrebbe essere un eccellente integratore per la gestione dei sintomi delle MICI, grazie alle sue proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie. Il CBD può alleviare molti sintomi delle MICI, diminuendo l’infiammazione, promuovendo la proliferazione di batteri benefici nell’intestino e rallentando la peristalsi.
Quando l’intestino si riprende, si ristabilisce anche la salute del microbioma, riducendo ulteriormente i sintomi e ripristinando la funzione protettiva della mucosa gastrica.
Per avere risultati migliori, si raccomanda di utilizzare oli o capsule al CBD a dosi elevate. Le supposte sono ottime per le persone con MICI che coinvolgono il colon. Inizia sempre con una dose bassa e aumentala nel tempo.
Ricorda, le MICI sono una condizione che coinvolge diversi fattori e non si presentano da un giorno all’altro, impiegano molti anni per svilupparsi. Per trattarla nel modo appropriato, sii paziente, parla col tuo dottore e prova diversi trattamenti per trovarne uno che funzioni per te.